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Nei primi decenni dell'ottocento, in Sardegna inizia un progressivo processo di de-
Agli inizi del secolo tutta la società sarda è in fermento; vengono progettate cospirazioni popolari di ispirazione democratica giacobina contro i Piemontesi come i celebri moti rivoluzionari di Palabanda a Cagliari nel 1812 che vengono però repressi duramente. Da parte piemontese continua infatti il progressivo processo di sfruttamento dell'Isola e della popolazione; l'introduzione della lingua italiana nei documenti ufficiali porterà in breve alla totale scomparsa del castigliano. Nel 1847 allora molti borghesi e intellettuali sardi, per cercare di integrarsi nel regno al pari dei piemontesi e non venire emarginati, fanno pressione al re per tramutare il Regno di Sardegna in Regno sabaudo rinunciando ai pochi privilegi spagnoli rimasti . Gli Stamenti (parlamenti) vengono aboliti nel 1848, ma in cambio viene eletta una rappresentanza di sardi per il Parlamento sabaudo.
Nel corso dell'ottocento, la storia dell'isola si lega a quello dell'Italia; dal 1849 al 1861 attraverso la Sardegna, Vittorio Emanuele II di Savoia anche senza risiedervi, può vantare il titolo regale (per avere sotto la sua sovranità un territorio). Nel 1861 con l'unificazione delle varie regioni, si crea il Regno d'Italia. La dinastia sabauda lascia però la Sardegna in stato di totale abbandono e non si preoccupa dei problemi interni lasciando ai propri abitanti l'onere di risollevare le problematiche sociali. Nello stesso 1861 si pensa addirittura di cedere la Sardegna alla Francia, ma le tensioni sono tali che l'idea viene scongiurata. Nel 1863 si apre tuttavia con la Francia un proficuo rapporto internazionale con particolari privilegi commerciali destinato a durare fino al1887.
Nel 1887 Francesco Cocco Ortu, avvocato e politico cagliaritano, polemico nei confronti della destra storica, diviene sottosegretario alla Giustizia del governo Crispi, nel 1897 ministro dell'agricoltura nel governo Rudinì, nel 1901 ministro della Giustizia nel governo Zanardelli e nuovamente ministro dell'agricoltura nel governo Giolitti. E' il primo politico sardo a promulgare nel 1897 una legge speciale a favore della regione Sardegna.
Giuseppe Sanjust dei conti di S. Lorenzo, zio di Vincenza Sanjust Canelles e precettore di Vittorio Emanuele II.
da Feudi e Feudatari in Sardegna di Francesco Floris
Efisio Canelles Cassinis (fine XVIII sec -
Efisio Canelles, rappresentante della nuova società sarda della prima metà del XIX secolo, intraprese la carriera militare come i suoi avi divenendo cavaliere mauriziano e colonnello dell'esercito. Si sposò prima con Donna Antonia Grondona-
Carlo Canelles (sec. XVIII -
Carlo, figlio più giovane di Antonio Josè Canelles e Aña Carta continuò il ramo che tuttora esiste; sposò Anna Cassinis ebbe come figli Speranza ed Efisio. Si può considerare il primo personaggio della famiglia non più strettamente legato alla cultura ispanica.
Efisio Canelles Sanjust in divisa di ufficiale (seconda metà XIX)
Efisio Canelles Sanjust (1844-
Efisio, figlio di Vincenza Sanjust dei conti di San Lorenzo, intraprese la carriera militare mantenendo una tradizione familiare consolidata fin dal XVI secolo. Nel 1874 sposò Donna Anna (Maria Elisabetta) Ballero che gli diede cinque figli : Vincenza, Maria, Gaetano, Caterina e Marcella-
Palazzo Ballero-
appartenne alla famiglia dal 1874 agli anni '50 del XX sec.